Non restare! Stai!

La mia scultura vuole descrivere, come nella canzone di Francesco Guccini, tutte le sfumature del paesaggio interiore. Come in una relazione di coppia in cui bisogna trovare un equilibrio, anche la mia opera cerca quell’equilibrio tra movimenti e forme. C’è un pilastro portante, il più alto, quello che ha “radici”. Su quello inclinato si appoggia un panneggio, forse dimenticato o lasciato lì volutamente, dopo le DOMANDE CONSUETE: “Non andare! Vai! Non restare! Stai! Non parlare! Parlami di te!”. 

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Vania Cusini

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Il profumo del legno.

Il creare come gioco o giocare creando, il sentirsi liberi di toccare, sentire, manipolare. Questo è il ricordo della mia infanzia nella falegnameria del mio papà Rocco.

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Vania Cusini

Tra esperienze, arte, emozioni... La mia vita.